BAGNATI NEL MARE ARCOBALENO!
VIENI ALL’ABRUZZO PRIDE 2024 A PESCARA!
LASCIA CHE I COLORI DELL’AMORE E DELL’UGUAGLIANZA RIEMPIANO IL CIELO ABRUZZESE.
È con grande emozione che annunciamo il ritorno dell’Abruzzo Pride! Dopo aver percorso ogni angolo della nostra meravigliosa regione, faremo tappa a Pescara il 06 luglio. Non potete assolutamente perdervi questa straordinaria occasione di dipingere le strade della nostra città aternina con i colori dell’inclusività e dell’orgoglio.
Un evento unico, carico di allegria, accoglienza e diversità, che illuminerà Pescara in maniera spettacolare. Non vediamo l’ora di unirci a voi per gridare insieme: ‘Agitate con cura!’ Questa è la vostra chiamata all’azione, unitevi a noi e lasciate che i colori dell’amore e dell’uguaglianza riempiano il cielo abruzzese. Vi aspettiamo con un sorriso e il cuore aperto!
ABRUZZO PRIDE 2024?
Il conto alla rovescia è iniziato!
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![𝑳𝒂 𝒔𝒑𝒆𝒓𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒍𝒊𝒏𝒈𝒖𝒊𝒔𝒕𝒊𝒄𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒇𝒂𝒕𝒕𝒐 𝒑𝒐𝒍𝒊𝒕𝒊𝒄𝒐 – 𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒇𝒂𝒓 𝒆𝒎𝒆𝒓𝒈𝒆𝒓𝒆 𝒂𝒍𝒕𝒓𝒆 𝒔𝒐𝒈𝒈𝒆𝒕𝒕𝒊𝒗𝒊𝒕𝒂̀ 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒇𝒐𝒓𝒎𝒂 𝒅𝒊 𝒓𝒆𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒂𝒍𝒍’𝒐𝒑𝒑𝒓𝒆𝒔𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝒈𝒆𝒏𝒆𝒓𝒆.
Una delle regole linguistiche più controverse sul piano dell’inclusività è quella che vede l’uso sovraesteso di forme plurali maschili, usate cioè in riferimento a gruppi misti di esemplari maschili e non. Come è facile comprendere l’uso di un genere (il maschile) in forma sovraestesa rispetto agli altri rivela la natura delle relazioni alle quali questo uso si riferisce, tale da rendere implicita, nella normalizzazione dell’utilizzo del maschile per indicare pluralità di soggettività diverse fra loro, una tendenza a ritenere queste ultime come subordinate al primo.
Tale norma è difficile da sovvertire in lingue con genere binario come l’italiano. Esistono differenti soluzioni, fra cui l’uso dello schwa o del femminile sovraesteso, anche se tutte - allo stato attuale - sperimentali.
Il femminile sovraesteso si forma utilizzando il femminile plurale invece del maschile plurale e viene molto spesso utilizzato all’interno delle nostre realtà LGBTQIA+ o Femministe e si rivela, a nostro modo di vedere, una valida risorsa per un uso più ampio della lingua. Rivendicato come gesto politico, viene utilizzato anche se sono presenti più persone di genere maschile che femminile.
Sono passati quasi trent’anni dalle raccomandazioni per un uso non sessista nella lingua italiana di Alma Sabatini. “Se domani non torno” di Cristina Torres Cáceres ci ha fatto urlare lo scorso 25 novembre Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima. Noi abbiamo inteso quell’invito a distruggere tutto come un ribaltamento dell’ordine costituito, come un compito a continuare l’azione transfemminista di abbattere il patriarcato sfidando quelle idee dominanti sociali, politiche, culturali ed economiche che valorizzano l’idea di una mascolinità egemonica e tossica sopra ogni altra cosa.
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